Numero Verde Amico degli Anziani
Cuneo si è trasformata in un vivace laboratorio di idee innovative sabato 22 febbraio, ospitando presso lo spazio Plin del Rondò dei Talenti il terzo appuntamento del progetto "Insieme per un'idea". Protagonista indiscussa dell'evento, intitolato "L'AI al servizio dell'attività di impresa: quali vantaggi?", è stata Francesca Alloatti, esperta formatrice FEM. Con una laurea in Linguistica, un dottorato in Informatica e un'esperienza pluriennale in progetti innovativi di implementazione di sistemi basati sull'AI per diverse aziende, Alloatti ha guidato una platea di giovani entusiasti in un'esplorazione approfondita del mondo dell'AI generativa. L'obiettivo: svelare le potenzialità trasformative di questa tecnologia per il tessuto imprenditoriale e il futuro del lavoro.
In apertura dell'incontro, Alloatti ha tracciato un excursus storico sull'Intelligenza Artificiale, partendo dalla concettualizzazione della macchina universale di Turing nel 1935 e ricordando come già nel 1947 si discutesse di "macchine intelligenti". Ha poi evidenziato come il settore stia vivendo una nuova fase di espansione, una vera e propria "primavera" iniziata nel 2012. Questa accelerazione è alimentata dalla Legge di Moore (sebbene il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ne abbia dichiarato la non validità da settembre 2022) e dalla continua evoluzione delle architetture AI. L'AI è stata quindi definita nella sua essenza come un sistema in grado di "predire la parola più probabile" in un contesto specifico, un principio che trova applicazione concreta nei Large Language Models (LLM).
Un aspetto centrale dell'intervento di Alloatti è stato il Prompt Engineering (PE), ovvero l'abilità di formulare istruzioni precise e comprensibili per le AI generative. In questo contesto, la lingua italiana assume le vesti di un vero e proprio linguaggio di programmazione. La competenza nell'affinare i prompt diventa pertanto cruciale per indirizzare l'AI verso il risultato desiderato, sfruttando la sua capacità di "predire la parola successiva" in modo efficace e progressivo, fino a raggiungere l'output ottimale.
Alloatti ha presentato l'AI non come un mero motore di ricerca, ma come un collaboratore virtuale evoluto, capace di ottimizzare la fruizione dell'informazione. Ha inoltre sottolineato l'importanza di un approccio consapevole e critico nell'utilizzo di questi strumenti, considerando il fenomeno delle "allucinazioni" dell'AI. Come esempio di LLM, è stato citato Claude, paragonandolo alla capacità di individuare libri coerenti e pertinenti all'interno della metaforica "Biblioteca di Babele". Alloatti ha evidenziato come interagire con l'AI sia un dialogo, non un comando unilaterale. È fondamentale trattare l'AI come un collega dotato di infinita pazienza, tempo e risorse, ma che azzera la sua memoria a ogni nuova interazione. Ha quindi consigliato ai partecipanti di iniziare con argomenti familiari, verificando attentamente le risposte fornite dall'AI e mantenendo una mentalità aperta all'apprendimento.
Nel corso dell'evento, sono stati illustrati diversi strumenti e piattaforme AI di notevole utilità per l'attività professionale, sia individuale che aziendale. Alloatti ha spiegato come l'AI possa essere impiegata per redigere comunicazioni, elaborare documenti riassuntivi e creare contenuti multimediali. Tra gli strumenti menzionati:
Per agevolare l'integrazione dell'AI nel contesto aziendale, Alloatti ha suggerito di utilizzarla per ottimizzare l'organizzazione e il reperimento di informazioni interne ed esterne, arricchire l'offerta di servizi (ad esempio, implementando un chatbot per l'assistenza clienti sul sito web aziendale) o sviluppare applicazioni AI personalizzate per l'azienda e i collaboratori.
I partecipanti hanno avuto l'opportunità di sperimentare direttamente l'utilizzo di Poe, creando un agente personalizzato per supportare la formazione di nuove risorse, definendone il bagaglio di conoscenze e le linee guida. È stata inoltre dimostrata la potenzialità di Firefly, ChatGPT o Runway per la generazione di immagini in diversi stili artistici e di PartyRock per la creazione di applicazioni complesse.
Francesca Alloatti ha concluso l'incontro ribadendo l'importanza della co-intelligenza, intesa come sinergia collaborativa tra uomo e macchina, quale elemento imprescindibile per affrontare con successo le sfide del futuro lavorativo. Ha sottolineato che la chiave risiede nella sperimentazione e nella pratica, iniziando da ambiti di conoscenza consolidati, verificando attentamente le risposte dell'AI e coltivando una costante propensione all'apprendimento.
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